martedì 27 giugno 2017

Un ricordo di Dennis




Dennis, amico RARO
di Alberto Gazzola

Le iniziative di “R.A.R.O.” nascono a Trento nel 2014 per opera del gruppo di supporto di un caro amico comune, Dennis Pisetta, affetto dalla sindrome VHL, una grave e rara patologia che lo ha condotto a morte nel 2015 dopo anni di convivenza e varie operazioni. Nato a Trento nel 1971, Dennis era un talentuoso musicista (già chitarrista dei C.O.D. e di altre formazioni folk), studioso di etnomusicologia, instancabile viaggiatore, di professione operatore video. Se la figura pubblica di Dennis è conosciuta, forse meno noti sono la sua personalità, la sua umanità, il carattere eclettico dei suoi interessi.
Era un uomo molto intelligente e curioso, le cui passioni extra-musicali spaziavano su una varietà poliedrica di campi: geografia e alpinismo (salì l'Aconcagua!), storia, letteratura, cinema e tanto altro.
Aveva una passione, estetica prima ancora che scientifica, per gli uccelli, gli alberi, i fiori (azzeccatissima la location di oggi al Muse!). Casa sua era ricolma di libri, di foto e naturalmente di dischi e strumenti musicali. Visitarlo era ogni volta un viaggio dalle sorprese inaspettate, sulle note delle più varie melodie che riecheggiavano appena varcata la soglia di casa.
Dennis aveva una sensibilità fuori del comune, a tratti malinconica ma con un vivace senso dell'umorismo, una grande generosità e un delicato interesse per le vicende personali degli altri. Aveva un forte senso di giustizia e una sincera compassione per i sofferenti, i deboli e gli animali (grande la sua passione per i gatti!). Amava circondarsi di amici con i quali dialogare, progettare viaggi, suonare, guardare un film, giocare, fare festa. Era un costruttore eccezionale di relazioni, un ponte tra mondi anche molto differenti (era un ottimo cuoco: indimenticabili le sue cene!). Casa sua era sempre aperta a tutti: quando gli si faceva visita era facile trovarci già un altro amico e che altri a breve si aggiungessero alla compagnia.
Si può comprendere quindi come gli ultimi anni della sua esistenza siano stati particolarmente dolorosi. La malattia lo aveva compromesso in facoltà essenziali come deambulazione, uso delle mani, infine respiro libero e parola. Oltre a ciò negli ultimi tempi le terapie standard del dolore si erano rivelate purtroppo inefficaci. Venne quindi tentata una terapia a base di cannabis medica (tra i primissimi casi nell'ambito delle cure promosse dalla APSS), che si rivelò piuttosto efficace nell'alleviare almeno parte del dolore in un contesto di estrema sofferenza quotidiana, un'esperienza straziante difficilmente comprensibile per chi non la vive direttamente.

L'esperienza di vita e di malattia di Dennis (umanamente fortissima per tutti coloro che ne furono coinvolti), la sua capacità , la sua forza gentile che trasmetteva hanno quindi spinto amici e familiari a promuovere alcuni eventi pubblici di sensibilizzazione su temi come malattie rare, terapie del dolore, fine vita. Se il sistema sanitario riuscì a fare molto per il suo caso atipico, quest'ultimo mise tuttavia a nudo situazioni critiche certamente migliorabili con nuove pratiche, correzione delle inefficienze, condivisione delle informazioni. Accompagnare Dennis in ospedali e hospice, entrare in relazione con una vasta umanità sofferente, ci ha fatto conoscere realtà che dovrebbero essere supportate senza esitazione e ci ha fatto prendere coscienza di come talune resistenze, come nell'uso di cannabis terapeutica, siano superabili con una corretta informazione e il confronto con le esperienze di medici, pazienti, familiari.

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